«Fino a che punto diritto e giuristi sono impressionati da quel tempo di transizione rappresentato dal Novecento giuridico? Da dove si origina e verso dove marcia questa instabilità, che appare così corrosiva della tranquilla sicurezza del giurista italiano? E quali conseguenze discendono per la dimensione giuridica dal movimento/mutamento che certamente non da ieri stiamo vivendo? E come si viene a configurare il ruolo del giurista nel lungo transito fuori dalla modernità?Domande, tutte, assillanti per chi abbia orecchi aperti, e tutte fondate, addirittura inevitabili.»