La crisi dell’economia, ormai quasi decennale, ha comportato per molte imprese, grandi, medie e piccole, situazioni di notevole stress, di natura sia finanziaria, sia economica, che ne hanno spesso compromesso non solo le capacità reddituali, ma anche le stesse possibilità di sopravvivenza.
Questo ebook, e gli altri due collegati di prossima pubblicazione, relativi rispettivamente a “L’Accordo di ristrutturazione dei debiti e il Concordato preventivo”, e “La procedura fallimentare e i suoi vari esiti”, puntano a presentare nel loro complesso i vari percorsi che un’impresa in difficoltà può tentare al fine di salvaguardare, per quanto possibile, l’operatività, nonché le stesse prospettive future di continuità e redditività dell’azienda.
Il presente testo è dedicato ad illustrare i percorsi di natura extragiudiziale che possono portare fuori dalla crisi di impresa, ovvero le iniziative di natura manageriale attivabili per rilanciare un’azienda in difficoltà, e il piano di risanamento, che, pur essendo disciplinato (poco) dalla legge fallimentare, non richiede alcun passaggio in Tribunale, ma solo un’eventuale deposito del piano nel registro delle imprese della Camera di Commercio competente per territorio.
Il presupposto per un’efficace azione di superamento della crisi di impresa è necessariamente la comprensione dei sintomi e delle cause della crisi aziendale, che è l’argomento di apertura del primo capitolo di questo ebook.
Il passo successivo è la tecnica di analisi della situazione, e quindi potrebbero risultare di qualche utilità le indicazioni su come approcciare la crisi, riportate sempre nel primo capitolo.
Rimanendo sul piano pratico, il testo propone successivamente un elenco di possibili misure manageriali di rilancio del business, le quali potrebbero consentire (ma non assicurare) un’uscita graduale dalle secche della crisi.
Queste misure, però, per esprimere la massima efficacia possibile, dovrebbe essere inquadrate in un piano, che nell’ambito delle soluzioni manageriali alla crisi di impresa prende il nome di Business Plan, mentre nella soluzione extragiudiziale, prefigurata dall’art. 67, comma 3, lettera d), della legge fallimentare, assume la denominazione di Piano di risanamento, che costituisce l’oggetto di un’attenta analisi nel secondo capitolo di questo testo.
Dunque, il primo capitolo si conclude con una descrizione di due versioni del Business Plan, una semplificata, adatta per le Pmi, ed una più analitica, quest’ultima indirizzata evidentemente ad aziende di maggiori dimensioni.
Questa parte del libro può essere di grande aiuto, non solo quando occorre fare un punto della situazione per rilanciare un’attività imprenditoriale, ma anche (e soprattutto) per predisporre i piani richiesti dalla legge fallimentare per molte soluzioni alla crisi di impresa (es. accordo di ristrutturazione dei debiti, concordato preventivo, concordato fallimentare).
Il Piano di risanamento, oggetto del secondo capitolo, costituisce l’unica soluzione alla crisi di impresa che non comporta particolari formalità, e presenta al tempo stesso il vantaggio non trascurabile di offrire una protezione dell’impresa in crisi, in termini di impossibilità per i creditori di avviare azioni revocatorie per tutti gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni dell’impresa in crisi, effettuati dall’impresa in attuazione del piano (che non deve essere approvato da nessuno, se non dall’imprenditore in crisi).
È evidente però che questa soluzione è possibile solo quando la crisi non è conclamata, poiché, in caso contrario, saranno il Tribunale o i creditori ad intervenire, nel quadro di una delle procedure giudiziali (es. accordo di ristrutturazione dei debiti, concordato preventivo, fallimento) previste dalla legge fallimentare, definite tali proprio perché vi è un passaggio presso l’autorità giudiziaria.
Prima di cominciare ad illustrare i vari argomenti, è utile ricordare al lettore che l’impostazione di questo lavoro è ispirata ad u