Il 27 giugno 2012 è stata approvata l'ennesima riforma del mercato del lavoro, che giunge a distanza di poco tempo dai ripetuti interventi effettuati con le manovre economiche dello scorso anno.
È evidente l'elevato grado di instabilità della disciplina legislativa, che nuoce certamente a chi con le norme è destinato, a tutti i livelli, a confrontarsi e che potrebbe essere ritenuto accettabile solo se effettivamente produttivo dei risultati perseguiti.
La cd. riforma Fornero, recante «Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita», è finalizzata «a realizzare un mercato del lavoro inclusivo e dinamico, in grado di contribuire alla creazione di occupazione, in quantità e qualità, alla crescita sociale ed economica e alla riduzione permanente del tasso di disoccupazione». Se non è facile prevedere il raggiungimento in concreto di questi obiettivi, è di certo sconfortante che la legge abbia suscitato perplessità e critiche da parte di tutte le categorie economiche e sociali interessate.
Solo col tempo sarà possibile verificare se la riscrittura dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori servirà effettivamente ad attrarre investimenti produttivi o se agevolerà le ristrutturazioni con riduzione della forza-lavoro proprio in una fase di recessione economica, purtroppo destinata a durare. Si dovrà pure verificare se l'intervento sulle tipologie contrattuali sarà utile a frenare gli abusi oppure indurrà ad una fuga verso il lavoro in nero. Potranno anche sciogliersi le preoccupazioni verso il nuovo sistema di ammortizzatori sociali, la cui riforma era attesa da anni, che in prima battuta appare non solo meno «universale» rispetto alle aspettative, ma soprattutto meno protettivo in termini di durata del periodo complessivo di copertura economica.
Il tempo dirà in sostanza se, senza che si sia affrontato il cruciale nodo del cuneo fiscale, si realizzerà maggiore occupazione e crescita economica.
Una riforma fatta di luci ed ombre, che viene perfino considerata soltanto una «operazione di manutenzione» e comunque, dai partiti di maggioranza, un «passaggio obbligato» in vista del vertice europeo e della necessità di fornire un segnale della volontà di affrontare i problemi strutturali del Paese.
Il volume, suddiviso in quattro Parti, offre un'analisi organica ed approfondita di tutti i campi d'intervento della legge di riforma e #8212; tra cui, in particolare, tipologie contrattuali, licenziamento, ammortizzatori sociali e #8212; permettendo al lettore di cogliere con immediatezza la portata delle novità. Ogni istituto è esaminato nella sua interezza, anche attraverso il confronto tra «vecchio» e «nuovo», così da averne un quadro completo ed aggiornato.
L'appendice riporta il testo della legge di riforma, con glosse laterali, per un più agevole reperimento della norma d'interesse.
Per le sue caratteristiche, il testo rappresenta una vera e propria guida sulla riforma Fornero, di ampia fruibilità, destinata oltre che agli operatori del settore, anche ai «non addetti ai lavori», consentendo a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti di districarsi nelle molteplici novità della legge.