«Ero... rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia!»
John Belushi,
The Blues Brothers
«Al punto in cui siamo, le politiche adottate per risolvere la crisi dell’eurozona stanno facendo più danni di qualunque cosa possa aver causato originariamente quei problemi»
W. Münchau, «Financial Times», 7 ottobre 2012
Oggi, nel momento in cui i difetti di fabbrica della costruzione europea sembrano segnarne la fine, travolgendo con sé decenni di conquiste sociali e la stessa democrazia, è essenziale comprendere che una ripresa del progetto europeo può avvenire soltanto su basi radicalmente diverse.
Se questo non avverrà, non avremo semplicemente un’Europa peggiore. Assisteremo al naufragio catastrofico del progetto europeo.
La crisi che stiamo vivendo ci è stata spiegata così. L’elenco dei suoi presunti colpevoli è molto più lungo delle scuse di John Belushi. Dai “titoli tossici” ai trucchi contabili della Grecia, dalla bolla immobiliare negli Stati Uniti a quelle di Irlanda e Spagna, dai vecchi debiti dello Stato italiano alla politica monetaria della Federal Reserve. Nessuno di questi colpevoli, ovviamente, è in grado di spiegarla.
Questo libro ripercorre le fasi della crisi economica più grave dai tempi della Grande Depressione e ci spiega perché non si tratta né di una crisi finanziaria che ha contagiato l’economia reale, né di una crisi causata dal debito pubblico di qualche Stato europeo. Chiarisce per quali motivi le politiche “anti-crisi” adottate dall’Unione Europea ci stanno portando al disastro e, soprattutto, cosa fare per evitarlo.
Vladimiro Giacché è nato a La Spezia nel 1963. Si è laureato e perfezionato in Filosofia alla Scuola Normale di Pisa. È dirigente di Sator, presidente di News 3.0 e consigliere di amministrazione del Centro Europa Ricerche. Autore di diversi volumi di argomento filosofico ed economico, negli ultimi anni ha pubblicato La fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica contemporanea (2011) e curato e tradotto K. Marx, Il capitalismo e la crisi. Scritti scelti (2009). È editorialista di «Pubblico» e collaboratore di «Linus» e «Micromega». I suoi saggi sono stati pubblicati in volumi collettanei e ospitati su numerose riviste italiane e straniere.