A partire dalla crisi di legittimità che si verificò in Argentina nel 2000, si è generata la consapevolezza della necessità di apportare modifiche nel rapporto tra lo Stato e le persone, con l'idea di ripensare certe pratiche e i procedimenti; nel caso specifico la magistratura.
Così, con la nuova integrazione della Suprema Corte avvenuta nel 2003 si è iniziato a lavorare in questa direzione formando due commissioni di lavoro - una di gestione e l’altra di accesso alla giustizia - da cui generare le politiche volte al suo miglioramento; inoltre, è stato creato un Ufficio di violenza domestica, per la gestione di questi casi. Così, negli ultimi anni, l'azione della Corte Suprema è stata molto più attiva di quello che era un tempo.
Questo libro è l'inizio di un lavoro più ampio in materia di accesso alla giustizia e delle sue sfide; nella sua comprensione dobbiamo andare oltre il riconoscimento formale dei diritti nel sistema giuridico e porre l’enfasi nella sua effettiva realizzazione, così come talvolta la consacrazione di un diritto nella Costituzione o nelle leggi non significa che tale diritto sia effettivamente una realtà.
In questa direzione, si tratta di introdurre alcuni dei dibattiti intorno alla allo Stato e le politiche pubbliche, con lo scopo di delineare un quadro concettuale che permetta di pensare come progettare le azioni concrete per rendere più ampie le maglie per l'accesso alla giustizia.
A partire da questo, pertanto, analizzeremo l'accesso alla giustizia inteso come processo di politiche pubbliche - il quale manca spesso di un approccio teorico pratico -, come uno studio sulle conseguenze attese, quali possono essere le possibili linee di azione per determinare un certo risultato; ma anche di una riflessione analitica del processo di attuazione in sé, che sta a significare uno sguardo allo Stato stesso.
Questi aspetti si basano su un quadro che può essere osservato da diverse angolazioni: da chi sono coloro che dovrebbero offrire servizi per risolvere i conflitti, da quelli che sono i destinatari di questi servizi e, più in particolare, di queste politiche; dal modo in cui questo tema viene percepito. Questi tre punti di partenza sono quelli che, analiticamente, danno luce sugli aspetti di questo argomento.
In questa direzione si presentano quindi una serie di riflessioni sul modo di pensare ad una politica pubblica, per il miglioramento dell'accessibilità alla giustizia da parte della società. La verità è che i risultati sono ancora lontani da venire, non riescono ancora a risolvere i profondi problemi legati all’accesso: la gente ancora non conosce la giustizia e, molto meno, non si fida o non ha i mezzi per rivolgersi alla stessa.
Juan Sebastián De Stéfano
Buenos Aires, agosto 2013.