Le verifiche fiscali nelle associazioni sportive e dilettantistiche, hanno spinto gli autori a dedicare questo specifico e-book al contenzioso tributario, individuando, i rilievi che generalmente vengono mossi dagli uffici finanziari, e le possibili strategie difensive, da parte del contribuente.I numerosi accertamenti fiscali elevati nei confronti delle associazioni sportive dilettantistiche non riconosciute, nell’ultimo decennio, hanno spinto gli Autori a dedicare uno specifico contributo al contenzioso tributario, con specifico riferimento a questi enti, individuando, i rilievi che generalmente vengono mossi dagli uffici finanziari, e le possibili strategie difensive, da parte del contribuente.Nel testo si è pertanto limitata al massimo la parte “formale”, relativa agli adempimenti civilistico-fiscali, per dare invece maggior spazio alle verifiche sostanziali che il consulente fiscale deve operare ex ante, al fine di evitare, in fase di verifica fiscale, ex post, la riqualificazione dell’attività dell’ente, ovvero nel caso vengano emesse fatture per sponsorizzazioni, da parte dell’a.s.d., la ripresa fiscale in capo all’utilizzatore-impresa.
Quanto al primo ordine di rilievi, relativi alla riqualificazione ai fini fiscali dell’attività svolta, con conseguente disconoscimento dei benefici fiscali, normativamente previsti, per gli enti non commerciali, il rispetto dei soli adempimenti formali, si rivela a volte insufficiente, in quanto l’ente anziché operare “all’interno”, sviluppando l’attività istituzionale a favore dei propri soci, svolge fattivamente un’attività esterna, e dischiude, in un’ottica elusiva, un’organizzazione imprenditoriale, proiettata al mercato, dunque “all’esterno”, costituendo “un’associazione di comodo”.
Quanto all’attività commerciale consentita afferente la sponsorizzazione, in molti casi, l’emissione delle relative fatture, pur essendo i documenti formalmente corretti vengono ripresi dai verificatori, in capo allo sponsor, soggetto utilizzatore-impresa, ricorrendo alla categoria giuridica dell’antieconomicità, in quanto non sussiste una regola per determinare un corrispettivo per tali servizi, per natura “evanescenti”.
Alla luce di tali aspetti abbiamo cercato di formulare delle strategie difensive ex ante, evidenziando gli errori tipici compiuti dall’organo amministrativo dell’ASD., sia sviluppando, ci auguriamo compiutamente dei modelli difensivi, da utilizzare in ambito endoprocedimentale e processuale, per comprendere quale sia il corretto ribaltamento dell’onere della prova tra fisco e contribuente.