Grande civiltà sviluppatasi in condizioni del tutto indipendenti da quella europea, la Cina richiede di essere studiata a partire da categorie concettuali diverse da quelle in uso nella cultura occidentale, in particolare per quanto riguarda le istituzioni. L’idea della democrazia, ad esempio, sia in senso classico che moderno, non appartiene alla cultura cinese. Caratteri come il partito unico, l’accentramento invece che la separazione dei poteri, il ruolo ancillare del diritto rispetto alla decisione politica, la subordinazione del sistema giudiziario all’apparato di governo sono considerati utili a garantire il "buon governo, quello che assicura l’ordine contro il caos, la stabilità e l’unità del paese". Per un osservatore europeo, questi tratti non possono che suscitare valutazioni critiche. Tuttavia, negli ultimi vent’anni la Cina sembra essersi posta, a modo suo, al passo dell’Occidente, non riproducendo i modelli politici occidentali ma rivisitandoli. Il complesso sistema di governo cinese è illustrato con chiarezza nel volume, che mostra come le trasformazioni - che pure sono in atto se si guarda alle riforme costituzionali - si svolgano con ritmi assai più lenti rispetto al rapido procedere della "locomotiva" economica, indotte più dalle sollecitazioni dei nuovi mercati che dalle istanze politiche.