Questo non è un romanzo, non è un libro. E’ solo il breve racconto di una storia di ordinaria burocrazia. Una comune storia di un cittadino alle prese non certo con le angherie della “cosa pubblica”, son troppo piccolo ed insignificante perché la Pubblica amministrazione possa avercela con me; bensì alle prese con “un errore” della macchina amministrativa. Una contravvenzione regolarmente pagata e una richiesta di pagarla di nuovo. Sarebbe facile dire: “L’ho già pagata!”. Non è così, i meccanismi burocratici sono perversi, la strada è tortuosa, specialmente quando chi fa lo sbaglio è sordo e chi provvede alla riscossione, Equitalia, non ha la facoltà di annullare una richiesta palesemente errata.
In questo breve racconto vi intratterrò sulle peripezie di un cittadino che non vuole darsi per vinto, non vuole darla vinta alla burocrazia, vi darò qualche utile suggerimento su come comportarsi se vi doveste trovare in casi analoghi, vi racconterò che esistono enti di tutela che funzionano e vi racconterò come son riuscito a farmi restituire i soldi indebitamente pagati.
Alcuni link rimandano alle pagine di Equitalia dove è spiegato il procedimento di sospensione. Altri link rimandano a cose notevoli citate.
Sperando che la storia sia finita qui.
Non è finita.... aggiornamenti al 4 febbraio 2016
Aggiornamenti al 22 agosto 2016: il Comune di Roma accetta il mio pagamento e avvia la procedura di discarico