Questa nuova edizione del Compendio del diritto di famiglia si è resa necessaria a seguito del varo della «legge Cirinnà» (L. 76/2016), che ha introdotto i nuovi istituti delle «unioni civili» e delle «convivenze di fatto».
Si tratta di un timido passo in avanti nella direzione del pieno riconoscimento dei diritti degli omosessuali, ai quali, prima o poi, dovrà anche essere consentito sposarsi, dando finalmente attuazione al principio di eguaglianza. E sarebbe auspicabile un allineamento, in un’ottica comparatistica, alla storica sentenza Obergefell v. Hodgeson della Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha messo la parola fine a più di venti anni di lotta da parte delle coppie dello stesso sesso per il riconoscimento del diritto al matrimonio negli Stati Uniti.
Dalle nostre parti siamo ancora un po’ indietro, perché la Corte europea dei diritti dell’uomo afferma che non ci sono ostacoli alle nozze omosessuali ma lascia liberi gli Stati di decidere se e come disciplinarle.
La Corte costituzionale e la Cassazione ammettono che le coppie gay sono come tutte le altre («com’è umano lei...», direbbe Fantozzi), negano che la diversità di sesso degli sposi sia un requisito indispensabile per contrarre matrimonio ma poi, con un’infrazione della logica, affermano che il matrimonio omosessuale è «inidoneo a produrre qualsiasi effetto giuridico nell’ordinamento italiano».
Insomma, possono sposarsi ma se si sposano il matrimonio non produce effetti.
Inoltre, tra le numerose questioni affrontate nel Compendio segnaliamo:
— le pronunce sulla stepchild adoption, che deve ritenersi ammissibile anche nonostante il silenzio della legge Cirinnà sul punto;
— l’esecuzione sui beni costituiti nel fondo patrimoniale;
— il mutamento di sesso senza intervento chirurgico;
— il divorzio imposto, sul quale si è pronunciata a più riprese la Corte costituzionale;
— l’intervento delle Sezioni Unite e della legge Cirinnà sulla disciplina dell’impresa familiare;
— l’aggiornamento dei delitti contro la famiglia alle novità introdotte dalla legge Cirinnà.