Il presente volume si propone come strumento per gli operatori, i ricercatori, gli studiosi e gli studenti delle attività motorie e sportive. Per questi ultimi, in particolare, è stato predisposto un percorso formativo volto ad accrescerne la professionalità e consentire un rapido ed efficace inserimento nel mondo del lavoro.
All'uopo, a quelle che ormai possono essere definite le aree tematiche classiche del diritto privato sportivo (illecito sportivo, sponsorizzazione, pubblicità, merchandising, lavoro sportivo e doping) sono state affiancate aree che possono essere considerate le frontiere della materia: le attività motorie ed i disabili, da un lato, i grandi impianti sportivi, dall'altro. Due rami che, peraltro, sono complementari in alcuni casi perché l'accessibilità dei disabili negli impianti sportivi è un'esigenza che tende a superare il mero target dello spettatore per fondersi con quello dell'atleta disabile, soggetto di diritto in evidente evoluzione.
Ma l'impianto sportivo non deve essere solo un luogo accessibile per tutti ma un moderno contenitore di eventi, sportivi e non, capace di indirizzare l'intero assetto urbanistico di un'area metropolitana.
Non è possibile pensare di superare l'imbarazzo dell'attuale situazione impiantistica in Italia senza coinvolgere nel processo di ammodernamento tutti i soggetti che in esso vi confluiranno, atleti e tecnici del settore in primis.
Pierluigi Raimondo, cultore della materia, collabora alla cattedra di diritto costituzionale della Facoltà di Giurisprudenza ed alle cattedre di diritto pubblico e di diritto privato della Facoltà di Scienze Motorie dell’Università degli Studi di Bologna, ed è autore di diverse pubblicazioni dedicate all’approfondimento del diritto delle attività motorie e sportive.