“La verità è che quando scali devi cancellare dalla testa tutto il resto. Non puoi permetterti di pensare né ai tuoi genitori, né alla tua ragazza, né ai tuoi figli, se ne hai. Devi concentrarti e basta. Se non lo fai, se sei distratto, puoi commettere degli errori. Cosa che nelle situazioni estreme non ti puoi permettere, se vuoi restare vivo”: parola dei fratelli Riegler, anzi dei Rieglerbrothers, un marchio di qualità nel mondo della scalata, un’accoppiata inscindibile in parete. Nella vita, un architetto e un agricoltore, un padre di famiglia e un irrefrenabile sognatore, due trentenni cui i genitori hanno insegnato la libertà di cercare il proprio limite.
Martin e Florian Riegler scalano appesi a un filo che è quasi un cordone ombelicale, affidando la vita l’uno all’altro. Puntano vette inesplorate, aprono nuove vie, si aggrappano alla roccia con le mani e i piedi fino a farli sanguinare. Per loro la montagna non è una preda da conquistare ma un mistero nel quale calarsi per riemergere più ricchi e forti; un mistero che ha tentato più volte di strappar loro la vita, che li ha fatti piangere spesso, ora di gioia ora di dolore.
Questo libro è la storia della loro vita. Ma è anche un incontro sulla vita, la morte, l’amicizia. E sull’uguaglianza, che la montagna ci impone a tutti. Semplice, bellissima e spietata.
«Martin e Florian Riegler sono due facce pulite, due ragazzi semplici, due fratelli educati. E sono una cordata di arrampicatori e alpinisti straordinari!». (Simone Moro)
«Trent’anni fa i pionieri eravamo Reinhold Messner e io. Oggi i nostri eredi sono i fratelli Riegler». (Hans Kammerlander)
«Martin e Florian hanno una grande motivazione e un’immensa passione». (Angelica Rainer)