L’Italia è il primo Paese al mondo che si è dotato di una legge e di un regolamento, adottato dall’autorità di vigilanza, per regolare il cosidetto equity based crowodfunding. Un fenomeno prodotto dal web 2.0, che per sua stessa natura si autoregola, sembra essere divenuto ancor più famoso in seguito all’adozione di una legge e di un regolamento dedicati, nati dall’incontro tra due ambienti estremamente diversi tra loro: il web 2.0 e il mondo finanziario tradizionale. Il libro, dopo aver brevemente descritto le diverse modalità con le quali si è sviluppata la raccolta di fondi da parte delle piattaforme online, in Italia e all’estero, analizza il contenuto delle norme che hanno disciplinato la materia: la Legge 221 e il Regolamento Consob 18592, con il quale la stessa è stata attuata in dettaglio. Inoltre è stato dedicata attenzione all’esame di quelle ulteriori normative che potrebbero trovare applicazione nei confronti dei soggetti che siano interessati a gestire un portale di crowdfunding, a prescindere dalla legislazione specificamente adottata in materia ed è stata compiuta un’analisi di tipo comparatistico con l’ordinamento legislativo di alcuni Paesi come gli Stati Uniti (dove già esiste una legislazione di rango primario, introdotta con il JOBS Act), l’Inghilterra e la Germania, dove il fenomeno del crowdfunding si è già diffuso in maniera molto rilevante e sembra sarà regolato a breve. Il contributo offerto è quindi finalizzato a stimolare una riflessione sulle problematiche connesse alla regolamentazione di questa innovativa modalità di raccolta di capitale da parte delle start-up, trattandosi di un’attività che appare strettamente collegata al mondo dell’offerta degli strumenti finanziari e dello svolgimento di attività riservate a determinati soggetti.