Se si guarda alle riforme che il legislatore ha introdotto in questi ultimi anni finalizzate alla risoluzione alternativa delle controversie nel settore civile, ci si accorge che il sistema della giustizia si è andato costruendo nel tempo intorno a strategie alternative al processo tradizionale ormai connotate in modo stabile e definitivo. In questa complessiva ridefinizione della giustizia civile fuori dal processo si conferma come fondamentale la funzione di garanzia svolta dagli avvocati, chiamati sempre più ad esercitare ruoli ulteriori rispetto a quelli tradizionali assolti nel contenzioso processuale.La rivoluzione provocata dalla messa a punto dei sistemi alternativi è particolarmente significativa se si considera che le funzioni di consulenza, di negoziazione e di pianificazione possono essere esercitate anche nell'ambito del diritto di famiglia, cioè in uno dei settori tradizionalmente più affollati da interessi di natura pubblicistica e meno permeati dall'autonomia privata. Proprio nell'ambito del diritto di famiglia si sta portando a compimento, anche in virtù delle riforme, un riassetto della natura ritenuta da sempre indisponibile in questo settore dei diritti delle persone. La possibilità di concordare fuori dai tribunali - con la garanzia rappresentata dall'assistenza obbligatoria degli avvocati - molte controversie oltre alle condizioni di una separazione o di un divorzio, rimette in gioco paradigmi che hanno per decenni costituito il riferimento dell'intervento giurisdizionale.La rivoluzione è solo agli inizi, considerate le prevedibili ricadute della riforma su altri temi strategici, quali quello dei patti e degli accordi prematrimoniali e predivorzili e della negozialità tra conviventi di fatto, valorizzata dalla recente legge 20 maggio 2016, n. 76. Il futuro della giustizia, anche nel diritto di famiglia, non è più affidato solo al processo, ma soprattutto alla capacità delle parti di trovare anche al di fuori del processo, accordi tesi alla soluzione delle controversie della loro vita privata. Più aumenta la rilevanza assegnata nel diritto di famiglia all'autonomia delle persone e al rispetto per la loro vita privata, più si giustifica la fuoriuscita delle controversie familiari dal processo.Gianfranco Dosi, avvocato. Magistrato dal 1978 al 1992. Si occupa in via esclusiva di diritto di famiglia. Presidente dal 1992 del Centro studi giuridici sulla persona che promuove iniziative di aggiornamento e di formazione professionale nell'area del diritto di famiglia. Ispiratore e poi fondatore, con altri avvocati, nel 1993 dell'Associazione italiana degli avvocati per la famiglia e per i minori, ne è stato presidente fino al 2001. Dal 2003 al 2016 è stato Presidente dell'Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia. Collabora a diverse riviste giuridiche ed è autore di studi e pubblicazioni in materia di diritto di famiglia e minorile. È direttore responsabile della rivista Lessico di diritto di famiglia.