A partire dalla vicenda giudiziaria che coinvolge un presunto usuraio in punto di morte, questo studio rintraccia e discute in modo innovativo i caratteri stessi delle società d’Antico regime, come la natura della giustizia, la sovrapposizione fra reato e peccato, i diversi principi di determinazione del valore delle cose in un’economia dove le leggi del mercato non erano le uniche. Lo scenario è la città di Corleone nella prima metà del Seicento, uno dei principali centri di produzione di grano della Sicilia. Il tradizionale schema del disciplinamento – con la definizione delle regole e la normazione delle pratiche dall’alto – ne risulta capovolto: sarà infatti la città a creare gli spazi per l’azione giudiziaria. I conflitti verranno risolti in tribunale o per via extragiudiziaria, ma non finiranno mai nel sangue.