Siamo arrivati sulla Luna ma ci sono luoghi sulla Terra ancora inesplorati. Come gli astronauti, gli alpinisti sfidano l’estremo e l’ignoto.” La vede così Daniele Nardi, ragazzo di pianura con la montagna nel cuore. E lui estremo lo è davvero, tanto che più difficili “a mani nude”, in stile alpino, senza ossigeno, con attrezzature ridotte al minimo, senza corde fisse o campi preinstallati. Testardo e sognatore, Daniele persegue da anni con tenacia un obiettivo ai limiti dell’impossibile: completare la prima scalata invernale del Nanga Parbat, nona montagna più alta della Terra, aprendo una nuova via che ricalchi i passi di un pioniere dell’alpinismo le cui imprese – e la tragica fine – sono avvolti nella leggenda, Albert Frederick Mummery. Nardi giura che prima o poi riuscirà nell’impresa e questa è la sua storia, dalle prime arrampicate sulle pareti e le cime scabre del centro Italia di cui è originario, alle spedizioni che nel corso degli anni lo hanno portato a calcare le vette più alte del pianeta. Gli ultimi capitoli del libro contengono il diario della sua ultima avventura, la Nanga Parbat Winter Expedition 2015: Daniele lo ha scritto giorno per giorno a oltre quattromila metri di quota, componendo l’epica storia in presa diretta di un atleta che sogna di lasciare un segno indelebile nella neve.