L’antropologia giuridica nasce nella prima metà del Novecento come scienza sociale volta a studiare le norme, le pratiche, i fatti con caratteristiche giuridiche presso popolazioni lontane, caratterizzate da cultura orale e organizzazione sociale semplice, ma già a partire dalla metà dello stesso secolo le ricerche antropologico-giuridiche si estendono a qualunque società e.
Oggi nell’antropologia giuridica confluiscono gli studi sul pluralismo giuridico e normativo, sull’analisi del rapporto tra diritti umani universali e interpretazioni locali degli stessi; gli studi sull’acculturazione giuridica e sulle rivendicazioni dei diritti sulla terra da parte dei popoli indigeni; gli studi sulla convivenza e i conflitti tra culture giuridiche in Europa derivanti dai movimenti migratori.
Lo scopo del volume è introdurre il lettore all’antropologia giuridica, con uno sguardo alla teoria e ad alcuni campi di applicazione della ricerca. Trovano così spazio definizioni di diritto proposte da studiosi come Bronislaw Malinowski, Edward Adamson Hoebel e Leopold Pospíšil; il concetto di disputa e il paradigma fondamentale del pluralismo giuridico.
Vengono poi analizzati l’ambito, in continua espansione, dell’antropologia dei diritti umani e alcune questioni legate al carattere multiculturale delle attuali società europee: l’uso del burqa e le mutilazioni genitali femminili.
Letizia Mancini è professore associato nell’Università degli Studi di Milano dove insegna Antropologia giuridica e Sociologia del diritto. Ha scritto numerosi saggi sul rapporto tra diritti e culture, sul multiculturalismo e sui diritti. Per Giappichelli ha curato Diritti e culture. Un’antologia critica, con R. Cammarata e P. Tincani.