Il volume raccoglie alcuni saggi di approfondimento su uno dei complessi artistici più importanti della Roma seicentesca, la cappella del cardinale Contarelli in San Luigi dei Francesi, resa celebre dalle straordinarie tele di Caravaggio. Dalle opere fatte realizzare da Mathieu Cointrel per la chiesa della nazione francese, alle intrecciate vicende della committenza Crescenzi, subentrata nel patronato della cappella alla morte del cardinale, sino alla percezione che di questo insieme decorativo si ebbe nella letteratura artistica dal Sei all'Ottocento, nei testi qui raccolti si ripercorrono gli aspetti meno indagati di questa cruciale commissione, che tuttavia lascia aperti ancora molti quesiti in cerca di soluzione. L'avvicendarsi di Girolamo Muziano e Jacob Cobaert, Cavalier d'Arpino e Caravaggio all'abbellimento del sacello illustra emblematicamente il trapasso dalla tarda Maniera al naturalismo, come momento di snodo della cultura figurativa in età di Controriforma. Furono infatti proprio i grandi quadri della cappella Contarelli, prima opera pubblica di Caravaggio, ad imprimere una svolta nella pittura di inizio Seicento, aprendola ai valori del vero di natura come presa immediata e drammatica sulla realtà. Completano la raccolta alcuni documenti inediti sui restauri ottocenteschi dei dipinti di Caravaggio e l'edizione critica di tutti i documenti relativi alla committenza della cappella, trascritti e regestati dagli originali secondo i moderni criteri paleografici.