La varietà e qualità delle fonti consente di disegnare per Pisa, dalle origini alla piena maturità dell’ordinamento comunale, l’anatomia di una realtà giuridica, sociale e istituzionale che, dall’interno della sua organizzazione politica precocemente matura e avanzata, elabora un processo evolutivo per molti aspetti comune a tutta l’area europea grazie al costante adeguamento del ricco patrimonio normativo alle modificazioni sociali, economiche e politiche correlate, interessanti la città, i suoi traffici per mare e per terra, i suoi rapporti giuridici con il territorio nel tempo delle sperimentazioni politiche: un tema, questo, che integra gli argomenti trattati nel volume 15 dei Quaderni, coordinato nel titolo e nei contenuti. Presentazione e analisi delle fonti giuridiche a confronto con la prassi istituzionale, contributo di Pisa alla creazione del nuovo diritto comune europeo, genesi e affermazione di un ceto di uomini di legge che furono protagonisti della vita politica e della cultura giuridica nella prima e nella piena età comunale, elaborazione di modelli costituzionali duttili, consoni ai bisogni di una società in crescita nella città, nel territorio e nell’intero bacino del Mediterraneo, orientamenti politici e conquiste istituzionali dei ceti emergenti per ricchezza, strategie familiari intese a realizzare una fusione equilibrata degli interessi economici e di potere, sono le questioni nodali affrontate dagli autori di questa ricerca in équipe; nel loro intreccio esse compongono il quadro complesso di un modello di sviluppo, ricostruito dall’interno dei meccanismi di selezione sociale e politica, che - pur con diversa gradualità e capacità di proiezione - è comune alle città europee dell’area mediterranea e transalpina.Per questa via si scoprono le caratteristiche che hanno consentito l’integrazione delle aspirazioni comuni a una società europea in tumultuosa crescita e che spiegano il successo del «sistema Europa» nell’età dei comuni.