Secondo un tracciato unitario e coerente, il volume analizza il contributo di una serie di autori che, in un lungo sedicesimo secolo che va dalle guerre d'Italia di fine Quattrocento ai primi del Seicento, testimoniano la crisi del rapporto fra diritto e potere. Il ruolo della tradizione giuridica costituisce infatti, secondo l'autore, un problema capitale nella storia della cultura e nella storia politica dell'età moderna. In quest'ottica Quaglioni indaga con letture approfondite un'ampia serie di autori, da Philippe de Commynes che scrive delle guerre d'Italia a Savonarola, Machiavelli e Guicciardini, da Etienne de La Boétie a Jean Bodin, proseguendo fino al processo di Giordano Bruno e alla sua autodifesa.