Conservare il patrimonio culturale non significa archiviarlo in magazzini e depositi né farne redditizio spettacolo, ma mantenerlo vivo e difenderlo. Anzi, tutelarlo: dall’oblio del tempo, dagli usi impropri ma anche dai nostri stessi errori. E il miglior modo per tutelarlo non è chiuderlo nel recinto di una mostra o di un museo e guardarlo da lontano bensì viverci in mezzo, farne parte e apprenderne il linguaggio così come si apprende la lingua del Paese di cui si è cittadini. È proprio partendo dalla Costituzione della Repubblica che Tomaso Montanari ripercorre, in forma di dizionario semplice e chiaro, i princìpi fondamentali che fanno dell'arte e del paesaggio italiani le leve più potenti per «rimuovere gli ostacoli all'eguaglianza» e permettere il «pieno sviluppo della persona umana». Ventuno voci in ordine alfabetico fotografano la situazione attuale, la confrontano con quanto i padri costituenti e la tradizione storica avevano prospettato per gli anni a venire, e propongono una visione per recuperare i ruoli e le azioni degli operatori dei Beni culturali, sia dal punto di vista delle competenze sia dal punto di vista del valore etico ed economico.