Probabilmente l'influsso del Vasari è stato l'elemento decisivo per creare l'immagine tradizionale del Pontormo sfinito dalla sua arte e giunto alla fine, come leggiamo dalle sue pagine, “ morto dal dolore, restando in ultimo malissimo soddisfatto di se stesso”. In realtà Vasari non lo pensava così e disse che quelle erano le parole di altri. Personalmente lo considerava un valentissimo pittore che morì “ vecchio e molto affaticato dal far ritratti, modelli di terra e lavorare tanto di fresco...” vinto all'età di sessantacinque anni dall'“idropisia”. Ma il suo parere è rimasto in secondo piano ed ha ceduto il passo ad una voga che volle l'artista fiorentino tormentato dai pensieri e dalla solitudine, mai soddisfatto delle sue opere e del vivere, condannato ad essere un genio scontento.