Nell’ottica di una ridefinizione del linguaggio politico italiano nei cruciali decenni tra le due guerre mondiali e del ruolo giocato anche su questo versante dal fascismo, Mirko Volpi ha studiato una quantità di testi di vario genere: lettere scritte al Re e giornali per soldati durante la Grande Guerra, riviste di regime, fogli clandestini della Resistenza e periodici dell’immediato dopoguerra. Analizzando documenti di italiano popolare (reali, come le missive minatorie inviate ai Savoia, o d’invenzione parodistica, come quelli creati sui giornali di trincea) e testi giornalistici (le battagliere pubblicazioni dei gruppi partigiani negli anni della guerra civile e il guareschiano e vigorosamente militante «Candido», sulle cui pagine nacque la fortunata epopea di Don Camillo), la sua ricerca illustra capitoli nuovi del nesso tra lingua e popolo, lingua e politica, lingua e identità nazionale.
Indice:
Introduzione
Bibliografia
I. La scrittura della protesta nelle lettere al Re durante la Grande Guerra
II. Italiano popolare al fronte: la satira del semicolto in trincea
III. Italiano popolare e satira fascista: il caso della «Mondina»
IV. La lingua della stampa clandestina in Lombardia durante la Resistenza
V. Guareschi e le parole della politica tra il «Candido» e Mondo piccolo
Indice delle parole e delle locuzioni notevoli
Indice dei nomi
Nota sull'Autore
Mirko Volpi si è formato a Pavia, dove collabora con la cattedra di Linguistica italiana. Si è occupato di Dante (sue letture di canti sono apparse sulla «Rivista di Studi Danteschi») e dell’antica esegesi dantesca, curando l’edizione critica del Commento alla Commedia di Iacomo della Lana (Roma, 2009), e pubblicando la monografia «Per manifestare polida parladura». La lingua del commento lanèo alla ‘Commedia’ nel ms. Riccardiano-Braidense (Roma, 2010). Ha studiato inoltre vari aspetti della produzione letteraria lombarda tra il Barocco e il Romanticismo, Manzoni incluso. Ha lavorato inoltre su Emilio Salgari e Mario Pomilio (di cui ha anche curato la riedizione del Nuovo corso; Matelica, 2014) e ha pubblicato un’edizione commentata del Diario 1864-1869 di Giovanni Maria Bussedi (Milano, 2013).